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Nanoplastia capelli: la stiratura “non chimica” per un liscio perfetto

La nanoplastia per capelli è uno dei trattamenti più innovativi e ricercati nel mondo della cura dei capelli ed è particolarmente adatta per chi sogna di trasformare i propri ricci o capelli crespi in una chioma liscia e lucente. 

Specifico per chiome ricce o crespe, questo trattamento promette di “stirare” il capello in modo naturale, agendo in profondità con ingredienti idratanti e nutrienti. Scopriamo meglio in cosa consiste, come funziona e chi può beneficiarne.

Ma cosa significa esattamente “nanoplastia” e come funziona questo trattamento? È importante esplorare le sue caratteristiche, i benefici, le controindicazioni e come si differenzia da altre tecniche di stiratura. 

Cos’è la nanoplastia capelli?

nanoplastia

La nanoplastia è un trattamento all’avanguardia che offre un effetto lisciante straordinario. Il nome nanoplastia deriva dal termine “nano”, che indica le particelle piccole e “plastica”, che fa riferimento all’effetto lisciante del trattamento. Le nano-molecole di acido gliossilico e degli altri ingredienti penetrano in profondità, contribuendo a cambiare la struttura del capello, rendendolo più liscio, morbido e lucente.

Utilizzando amminoacidi, acido ialuronico e collagene, questo procedimento “stira” i capelli, migliorandone sia la texture che l’aspetto. Secondo la dottoressa Francesca Di Vico, dermatologa, il trattamento sfrutta molecole idratanti e proteiche ridotte a dimensioni nano, che riescono a penetrare in profondità nei capelli grazie all’applicazione di calore. Questo permette una migliore assimilazione dei nutrienti, portando a capelli non solo lisci ma anche ben idratati. Il trattamento si basa su nano-molecole, che permettono una penetrazione profonda nel capello, migliorandone la struttura interna. La principale sostanza utilizzata è l’acido gliossilico, un ingrediente dalle particelle piccolissime che riesce a modificare i legami proteici dei capelli, interagendo con la cheratina, la proteina principale che costituisce i capelli.

 Gli ingredienti principali

hair filler

Come già anticipato, un elemento distintivo della nanoplastia è l’acido gliossilico, la cui dimensione molecolare estremamente ridotta consente una penetrazione profonda nel capello. Interagendo con la cheratina, l’acido gliossilico modifica i legami proteici, stabilizzando la struttura del capello. Come spiega la dottoressa Nastro, tricologa di MioDottore, questa composizione aiuta a trattenere l’acqua nei capelli, contrastando secchezza, effetto crespo e doppie punte.

Differenze rispetto alle altre tecniche di stiratura

A differenza di altre tecniche di stiratura chimica, come quelle che utilizzano la formaldeide, Essa si basa su ingredienti più sicuri e benefici per la salute dei capelli. La formaldeide, nota per i suoi effetti dannosi, è stata rimossa dalle formulazioni moderne, rendendo la nanoplastia una scelta più sicura. Inoltre, questo trattamento non si limita a lisciare i capelli ma fornisce anche un nutrimento profondo, grazie a ingredienti come la vitamina E e olii naturali, come argan, cocco e ricino.

Quando e quanto spesso effettuare la nanoplastia

La nanoplastia è particolarmente efficace per chi ha capelli mossi, ricci o indisciplinati. I risultati possono durare in media sei mesi, il che permette di ripetere il trattamento due volte all’anno, a seconda della porosità, dello spessore e della crescita dei capelli. È fondamentale seguire una routine di cura adeguata dopo il trattamento per mantenere i risultati ottimali. 

Un trattamento irreversibile?

Prima di effettuarlo, devi sapere è un trattamento irreversibile: una volta effettuata, i capelli non torneranno mai alla loro forma originale. Con il passare dei mesi, l’effetto luminoso e liscio potrebbe affievolirsi ma la chioma rimarrà comunque liscia. Tuttavia, i capelli in ricrescita riprenderanno la loro naturale ondulazione, creando un contrasto che potrebbe risultare poco gradevole.

È consigliabile per i capelli naturali, evitando quelli trattati con colorazioni aggressive o altri trattamenti chimici precedenti, come permanenti o decolorazioni.

Le controindicazioni 

Anche se non ci sono controindicazioni ufficiali, le esperte della cura dei capelli avvertono che potrebbe non essere adatta per capelli eccessivamente danneggiati o sottili. Il trattamento prevede l’uso di una piastra ad alta temperatura, il che potrebbe risultare troppo aggressivo per capelli già fragili. Il trattamento è sconsigliato anche in caso di cuoio capelluto infiammato o affetto da disturbi come psoriasi o alopecia areata.

Nonostante le sue molteplici qualità, è sempre fondamentale informarsi bene e seguire le indicazioni degli esperti prima di intraprendere qualsiasi trattamento chimico sui capelli.

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